FANTOZZI di Luciano Salce


Proiezione speciale | V.O. italien | sans sous-titres


Giovedì 8 maggio, alle 20e30 precise !        jeudi 8 mai à 20h30

Anniversario dei 50 anni del “Primo tragico Fantozzi”, o… l’italianità allo stato brado !               

L’italianité dans tous ses états !


Un antieroe, uno che subisce, entrato subito nell’immaginario collettivo con il volto di Paolo Villaggio, che si fa portavoce dei vinti, degli sfruttati e degli umiliati. Fantozzi resta oltre che una pietra miliare della cinematografia italiana, anche una svolta linguistica ed estetica irripetibile all’interno della nostra cultura popolare. Mitico !

>>> Attenzione : le radioline verranno confiscate all’ingresso ed ogni detentore severamente punito, sottoposto alla visione de La Corrazzata Potëmkin, per l’anniversario dei 100 anni del capolavoro russo !


Achat des billets en ligne ou à la caisse du cinéma


Un film de
Luciano Salce
Avec Paolo Villaggio, Anna Mazzamauro, Liù Bosisio, Gigi Reder, Plinio Fernando
Pays Italie 1975
Durée 1h48
Âge légal (suggéré) /
Genre Comédie
Langue V.O. italien|sans sous-titres

Il ragionier Ugo Fantozzi è un umile e sfortunato impiegato della Megaditta, servile nei confronti dei suoi superiori e ignorato dai propri colleghi, tanto da essere rimasto murato per sbaglio nei vecchi gabinetti dell’azienda per diciotto giorni senza che nessuno di loro se ne accorgesse. Anche a casa sua le cose non vanno meglio: sposato con la sfiorita Pina e padre della mostruosa Mariangela, ogni mattina deve far fronte a difficoltà e imprevisti per riuscire a timbrare il cartellino d’entrata alle 8.30 precise…

Fantozzi è un pugile insolito. È il più grande perdente di tutti i tempi. Si è adattato a tutto e ha preso tutto con filosofia. È stato una vittima, ma non ha perso. Così Paolo Villaggio descrive la sua creatura: guidato con mano ferma dalla regia graffiante di Luciano Salce, reinventa il mondo degli impiegati in forme satiriche e paradossali, con un gusto per il surreale e il grottesco che sembra evocare certi personaggi “umiliati e offesi” di Gogol e Cechov, quanto lo spirito burlesco dei Looney Tunes. Trae la sua forza “da un pastiche linguistico al tempo stesso originale e popolare” (Mario Sesti), fatto di congiuntivi errati, gergo pseudoscientifico, neologismi e un uso ostinato dell’iperbole.